L’aria di casa è più inquinata di quella esterna

L’aria che respiriamo è inquinata. E questo, purtroppo, lo sapevamo piuttosto bene. Quella che respiriamo in ufficio o nelle nostre case, però, lo è ancora di più. Addirittura di ben 5 volte , secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa in un articolo del 14 maggio 2018. Le cause? Bè, come rileva il dott. Stefano Zannoni, Direttore Commerciale di Climapac (brand del gruppo Alpac dedicato ai serramentisti e ai rivenditori), “il cattivo stato di salute degli edifici di nuova costruzione di quelli adeguatamente ristrutturati è il risultato di un lungo processo di ricerca e sviluppo tecnologico volto a ottimizzare e isolare quanto più possibile l’involucro edilizio”.

LA CASA È MALATA

Infatti, se da una parte il progressivo contenimento della dispersione termica ha portato con sé enormi vantaggi dal punto di vista climatico ed economico, dall’altra ha però contribuito a creare dei veri e propri “ambienti sotto vuoto”. Ecosistemi chiusi e insalubri, dunque, dove ristagnano gas e altri agenti potenzialmente dannosi per l’apparato respiratorio: sostanze volatili invisibili (conosciute con l’acronimo di VOC), muffe e acari, formaldeide, radon e monossido di carbonio, a cui si aggiunge poi l’enorme quantità di CO2 prodotta dall’uomo stesso (spesso causa di disagi e malessere).

Nel 1984, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha persino rilevato una stretta correlazione tra alcuni comportamenti sintomatici avvertiti da un determinato gruppo di individui e il tempo passato da questi all’interno di un luogo chiuso, identificando tale condizione con la sigla SBS, ovvero Sindrome dell’Edificio Malato (Sick Building Syndrome).

SOLUZIONI

Quali sono, allora, le possibili soluzioni? La ricerca ha fatto passi da gigante in tal senso e, negli ultimi anni, sono arrivati sul mercato nuovi strumenti in grado di purificare gli ambienti e apportare un beneficio significativo in termini di salute e benessere. Si tratta di sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) con recupero di calore, progettati per facilitare il corretto riciclo dell’aria all’interno degli edifici, eliminando tutti quegli agenti inquinanti considerati nocivi per la nostra salute.

Il processo di purificazione funziona per mezzo di appositi sistemi di ventilazione forzata dotati di scambiatori (recuperatori di calore), in grado di garantire un adeguato ricambio d’aria tra ambiente interno ed esterno – in modo continuo e controllato – senza l’apertura di porte o finestre. I modelli di maggior qualità sono quelli a doppio flusso incrociato e con filtraggio dell’aria in entrambi le direzioni (dall’esterno verso l’interno e viceversa), capaci di preservare la salubrità dei locali e l’efficienza dei sistemi interni, garantendo, allo stesso tempo, un considerevole recupero di calore. Un aspetto non da poco, che permette di mantenere i valori di UR (umidità relativa) costantemente al di sotto del 65%, arginando o evitando del tutto la formazione di muffe.

PRODOTTI

In tal senso, Chiaravalli ha già provveduto a rendere disponibili questi sistemi, scegliendo proprio l’eccellenza dei prodotti Climapac, noti soprattutto per la loro resa estetica, l’affidabilità e la facilità di manutenzione. Un design tutto Made in Italy, infatti, offre la possibilità di integrare ogni unità con l’architettura pre-esistente in modo elegante e discreto, ad esempio tra il muro e il serramento o sopra di esso, esattamente come avviene per i condizionatori. Chiude il cerchio il discorso legato alla domotica e alla gestione automatizzata dell’impianto, che è possibile controllare direttamente dai propri dispositivi elettronici (cellulari, tablet ecc.) con un semplice click.

Insomma, una tecnologia innovativa e all’avanguardia che rappresenta, però, solo una delle tante accortezze che potremmo mettere in atto all’interno dell’involucro edilizio per preservare, oltre al comfort abitativo, la nostra salute e quella dell’ambiente che ci circonda. Che altro non è che la casa che tutti noi condividiamo.