Vetri selettivi, basso emissivi e vetrocamera. L’isolamento termico di un infisso dipende anche dalla scelta della superficie vetrata

A determinare il grado di isolamento termico di un infisso contribuiscono senza ombra di dubbio due fattori: i profili degli infissi stessi (in misura proporzionale al materiale con cui sono realizzati) e la tipologia della superficie vetrata.

Esistono, cioè, alcuni tipi di vetri appositamente strutturati per ottimizzare il flusso di calore tra esterno ed interno, in modo tale da facilitare il raggiungimento della temperatura ideale in tutte le stagioni e massimizzare così l’efficenza energetica della casa (con relativi risparmi sulla bolletta). Il vetro singolo, infatti, è quasi del tutto superato, ormai sostituito da modelli tecnicamente più complessi ed innovativi.

Come suggerisce il termine stesso, ad esempio, il vetrocamera è sovente costituito da due lastre di vetro larghe pochi millimetri e separate da una piccola “camera d’aria“. In casi specifici, questa sorta di “cuscinetto” viene riempito di gas nobili come l’argon e il kripton, con proprietà fisiche tali da limitare la dispersione di calore in modo più efficace e incisivo (sono infatti meno conducibili dell’aria).

Ma le lastre che rivestono i due lati del vetrocamera sono semplici vetrate? Generalmente no. Le due facce del vetrocamera, infatti, possono essere composte da altri tipi di vetri, molto più performanti rispetto a quelli tradizionali (monolitici o stratificati): i vetri selettivi e quelli basso emissivi. Si tratta di vetri dotati di particolari capacità termoisolanti perché rivestiti da ossidi metallici ricavati da processi chimici di natura pirolitica o magnetronica (quest’ultima meno resistente agli agenti atmosferici). La differenza sostanziale tra i vetri selettivi e i vetri bassoemissivi è generalmente legata al lato (esterno o interno) sul quale vengono collocati.

vetri selettivi, ad esempio, essendo rivestiti da particelle ottenute per pirolisi, si rivelano più resistenti alle intemperie e quindi più adatti ad essere posizionati all’esterno della struttura. D’altro canto, come è stato già accennato, i vetri bassoemissivi, essendo meno resistenti all’azione degli agenti esterni, vengono di solito piazzati internamente.

Il vetro detto “selettivo” è tale perché effettua, appunto, una selezione delle diverse lunghezze d’onda: ne riflette alcune, ne assorbe altre e ne fa passare altre ancora. Il vetro bassoemissivo, invece, è un particolare tipo di vetro selettivo che effettua la selezione di luce e calore precedentemente descritta in una sola direzione, permettendo di avere un elevato isolamento termico dall’interno e un apporto ottimale di radiazione solare dall’esterno (schermando gli infrarossi emessi dagli oggetti interni all’abitazione).

In conclusione, una metafora viene naturale. Non sarebbe azzardato affermare, infatti, che il ruolo della superficie vetrata sia molto simile a quello esercitato dal mare nelle zone costiere, il cui clima esso contribuisce a mitigare durante l’alternarsi ciclico delle stagioni.