Chi, come noi, opera nel settore della sicurezza della casa non può e non deve limitarsi alla realizzazione e alla commercializzazione di strumenti di difesa passivi, come porte blindate, grate, cancelletti, inferriate (che rimangono, comunque, elementi essenziali del nostro core business). È necessario, infatti, tenere costantemente sotto controllo (nel vero senso della parola) l’evoluzione e le possibili applicazioni di tutti quei dispositivi tecnologici utili ad attivare un efficace sistema di difesa attiva.
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Ma, letteralmente, cosa è la difesa attiva? L’espressione, che sul piano gergale potrebbe far pensare ad un espediente tattico di natura sportiva, ha invece un significato diverso. Per difesa attiva si intende, infatti, l’installazione di quegli apparecchi elettronici il cui fine, appunto, è quello di allarmare i condomini circa eventuali tentativi di scasso, abbinando la prevenzione all’informazione.
Naturalmente, i sistemi di allarme e antifurto disponibili sul mercato sono numerosi e la loro efficacia dipende soprattutto dalla tipologia e dalla qualità dei sensori dai quali sono supportati. Vediamone insieme alcuni.
Si compongono generalmente di due pezzi, un magnete e un sensore, collocati frontalmente tra i battenti di una porta o di un serramento. Il dispositivo è programmato per emettere un immediato segnale di allarme non appena l’allineamento tra il sensore ed il magnete viene alterato, contestualmente all’apertura delle ante.
Sono in grado di avvertire anche la più lieve percossa e sono pensati, quindi, per bloccare i malviventi ancor prima dell’apertura della porta o di una finestra.
Dotati di una maggiore sensibilità, tali dispositivi possono intercettare, grazie ad un sistema ad infrarossi anche le più leggere variazioni di movimento e di temperatura a distanza di pochi metri. Ovviamente, possono essere tarati per non “captare” il casuale passaggio di animali o oggetti inanimati.
Esistono, inoltre, degli antifurti che, all’ingresso del ladro, emettono fitte cortine di fumo associate ad accecanti luci stroboscopiche capaci di disorientare il malcapitato e fargli perdere il senso dell’orientamento; situazione che lo costringerà a dover fuggire immediatamente per non restare intrappolato nella “morsa” fumogena. I fumi emessi non sporcano e non sono in alcun modo tossici.
Sono probabilmente tra i sistemi più evoluti e meno ingombranti, perché possono essere applicati sulla parete senza intervenire in modo invasivo sulla struttura muraria.
A prescindere da quanto detto fino ad ora, è chiaro che, per ottimizzare le risorse, non è necessario tappezzare la propria abitazione di telecamere, sensori e sistemi di allarme. È sufficiente, in alcuni casi, individuare le zone più a rischio o i passaggi interni obbligati e attivare un sistema di “difesa a zona” (prendiamo ancora una volta in prestito il lessico sportivo). A tal proposito, si rivela sempre utile, dove possibile, installare delle sirene (reali o fittizie che siano) da utilizzare come deterrente visivo esterno.
La cosa interessante, inoltre, è la possibilità di connettere la centralina dell’antifurto al proprio cellulare o ad una serie di contatti utili (persone fidate o forze dell’ordine). Il collegamento con il proprio dispositivo mobile, infatti, può essere molto utile sia per il monitoraggio degli spazi domestici che per inviare messaggi vocali in real-time.
Come emerge da molti quotidiani, agenzie di stampa e organi di informazione, negli ultimi anni Milano è diventata una delle città con il maggior numero di furti in tutta la penisola. Ecco perché il nostro ruolo come storici esperti di sicurezza domestica deve spaziare dalla sfera del retail a quella della consulenza e dell’informazione. In fondo, come ci insegna questo articolo, prevenire è sempre meglio che curare.
Ci sarebbe, infine, un altro rimedio, ma a molti di voi probabilmente non piacerà. Stiamo parlando dei chirotteri. Secondo quanto riportato da un articolo comparso su “La Stampa” nel 2015, infatti, questo mammifero volante – più comunemente noto come pipistrello – sarebbe in grado di nutrirsi in una sola notte “di un tale quantitativo di insetti pari alla metà della propria massa corporea”.
Ma diciamoci la verità. A meno che non vi chiamiate Bruce Wayne e amiate passare il vostro tempo in una Bat-caverna, una normale zanzariera ci sembra onestamente la soluzione più adeguata.
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